Risparmio per la vecchiaia con il pilastro 3a – Consulente – Artists Take Action

Indice

Cosa è il risparmio con il pilastro 3a?
In cosa differiscono il secondo pilastro e il pilastro 3a?
Per chi è sensato il pilastro 3a?
Come si può aprire un conto 3a?
Chi può versare contributi nel pilastro 3a?
Quanto è possibile versare nel pilastro 3a?
Come possono versare contributi nel pilastro 3a le persone pensionate con un’attività lucrativa?
A cosa è necessario prestare attenzione nel versamento di contributi 3a?
Come si possono risparmiare imposte con il pilastro 3a?
Perché un avere 3a cresce?
Quando può essere prelevato l’avere 3a?
Consigli sul risparmio per la vecchiaia nel pilastro 3a
È meglio investire nel secondo pilastro o nel pilastro 3a?

Cosa è il risparmio con il pilastro 3a?

Complemento volontario al primo e al secondo pilastro

Il pilastro 3a serve alla previdenza per la vecchiaia personale ed è volontario. È un complemento al primo pilastro (AVS, AI e PC) e al secondo pilastro (LPP, cassa pensioni). Ogni pagamento può essere dedotto dal reddito da lavoro, rappresenta dunque una buona opportunità per risparmiare imposte.

Il pilastro 3a è una previdenza individuale vincolata. Vincolata significa che fino all’età di pensionamento non è possibile disporre liberamente del denaro versato e risparmiato. Sia i pagamenti che i prelievi sono legati a norme giuridiche.

In cosa differiscono il secondo pilastro e il pilastro 3a?

Tra il secondo pilastro e il pilastro 3a vi sono alcune differenze.

Le differenze più importanti tra il secondo pilastro e il pilastro 3a

Differenze nella copertura dei rischi

Il pilastro 3a, a differenza del secondo pilastro (LPP, previdenza professionale, cassa pensioni), non è un’assicurazione sociale, bensì un semplice risparmio per la vecchiaia attraverso un conto bancario speciale presso un istituto bancario o una polizza speciale di previdenza presso una compagnia assicurativa.

Il pilastro 3a è un risparmio per la vecchiaia, mentre il secondo pilastro, oltre al risparmio per la vecchiaia, è anche un’assicurazione contro il rischio di invalidità o il decesso.

Differenze nel pagamento dei contributi

I contributi al pilastro 3a vengono pagati personalmente sia dalle persone impiegate che da quelle con un’attività indipendente.

Per il secondo pilastro, le datrici o i datori di lavoro contribuiscono almeno per la metà al pagamento dei contributi delle persone impiegate, che devono essere obbligatoriamente assicurate nel secondo pilastro.

Differenze nei limiti di età

I versamenti nel pilastro 3a possono avvenire a partire dai 18 anni (a partire dal 1° gennaio dopo il 17º compleanno). I pagamenti per il risparmio per la vecchiaia nel secondo pilastro (LPP, previdenza professionale, cassa pensioni) sono possibili soltanto a partire da 25 anni (a partire dal 1° gennaio dopo il 24º compleanno). L’assicurazione di rischio presso la cassa pensioni è invece possibile già a partire dai 18 anni (a partire dal 1° gennaio dopo il 17º compleanno).

Differenze nel versamento

L’avere risparmiato nel pilastro 3a viene versato sotto forma di capitale al momento del pensionamento, come somma di denaro unica, oppure, in presenza di più conti 3a, può essere suddiviso in più versamenti.

Nel secondo pilastro è possibile scegliere se il capitale di vecchiaia (l’avere risparmiato) viene versato sotto forma di rendita mensile per la vecchiaia o come capitale. Sono possibili anche combinazioni di rendita di vecchiaia e versamento del capitale (a seconda del regolamento della cassa pensioni).

Il secondo pilastro completa inoltre le rendite dell’assicurazione per l’invalidità (AI) e versa le rendite alle persone superstiti.

Gli averi risparmiati nel pilastro 3a possono essere trasferiti al secondo pilastro, ma non viceversa. Questo significa che l’avere presente nel pilastro 3a può essere utilizzato per aumentare il capitale di vecchiaia nella cassa pensioni.

Differenze in caso di emigrazione

Chi emigra definitivamente dalla Svizzera e trasferisce il domicilio all’estero, può farsi versare anticipatamente gli averi 3a. Nel secondo pilastro invece, un prelievo anticipato del capitale di vecchiaia in caso di emigrazione è possibile soltanto se si lascia lo spazio UE/AELS.

Quali Paesi sono membri dell’AELS?

L’Associazione europea di libero scambio (AELS) ha 4 Stati membri:

Islanda
Liechtenstein
Norvegia
Svizzera

L’AELS è un’organizzazione interstatale che promuove il libero scambio e l’integrazione economica tra i quattro Stati membri. L’attività dell’Associazione si fonda sulla Convenzione AELS e su una rete mondiale di accordi di libero scambio e partenariato.

Quali Paesi sono membri dell’UE?

L’Unione europea (UE) ha 27 Stati membri:

Austria
Belgio
Bulgaria
Cipro
Croazia
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Malta
Paesi Bassi
Polonia
Portogallo
Repubblica ceca
Romania
Slovacchia
Slovenia
Spagna
Svezia
Ungheria

Per chi è sensato il pilastro 3a?

Per molte persone con un’attività indipendente o con un reddito da lavoro basso, che non appartengono a nessuna cassa pensioni, il pilastro 3a è particolarmente importante per riuscire a sbarcare il lunario nella vecchiaia.

Il pilastro 3a funge da sostituto alla previdenza professionale (secondo pilastro, cassa pensioni); esiste tuttavia una differenza sostanziale: il risparmio del pilastro 3a, a differenza del secondo pilastro, non viene versato come rendita, ma come capitale.

Se si contribuisce a una cassa pensioni (LPP, previdenza professionale, secondo pilastro) l’avere risparmiato nel pilastro 3a può essere utilizzato per riscatti nella cassa pensioni.

Come si può aprire un conto 3a?

Per il risparmio di vecchiaia nel pilastro 3a sono ammesse solo due forme di previdenza:

il conto di previdenza vincolata presso un istituto bancario;
la polizza di previdenza vincolata presso un istituto di assicurazione (compagnia assicurativa).

Per il risparmio di vecchiaia 3a attraverso una banca, è possibile trasferire denaro annualmente su un conto 3a, istituito appositamente per questo scopo.

Il risparmio per la vecchiaia 3a attraverso compagnie assicurative combina il risparmio per la vecchiaia con un’assicurazione di rischio. Questo significa che oltre al risparmio per la vecchiaia, viene stipulato un contratto per un’assicurazione vita che in caso di invalidità o decesso versa una somma in denaro o una rendita.

Consiglio Cosa è meglio: il risparmio 3a presso una banca o presso un’assicurazione?

In generale è meglio sconsigliare le assicurazioni combinate, che uniscono il risparmio nel pilastro 3a con un’assicurazione rischi (assicurazione vita), poiché celano dei rischi finanziari.

Le assicurazioni vita possono rappresentare un complemento sensato al pilastro 3a per persone che non sono in grado di creare una previdenza professionale (LPP, secondo pilastro, cassa pensioni) o che hanno molte lacune contributive nell’AVS e dunque in età avanzata hanno grandi lacune di previdenza. Ciò può ad esempio verificarsi dopo lunghi soggiorni all’estero con un reddito da lavoro basso o inesistente, oppure a causa del mancato pagamento nelle assicurazioni sociali.

Il risparmio 3a presso le assicurazioni è oggetto di critiche

I modelli assicurativi che combinano il risparmio per la vecchiaia 3a con contratti assicurativi sono in parte oggetto di aspre critiche.

Lo svantaggio delle offerte combinate è che i premi per l’assicurazione di rischio non vengono separati dai contributi per il risparmio per la vecchiaia 3a e sono sempre dovuti, anche in anni in cui si è a corto di denaro e di per sé non si avrebbe denaro da versare nel pilastro 3a.

Se la richiesta di pagamento per una polizza assicurativa combinata non può essere soddisfatta , si devono accettare le conseguenze che hanno un impatto negativo sul la sostanza risparmiat a tramite il risparmio previdenziale 3a.

Vengono offerte anche cosiddette assicurazioni di risparmio che dopo un tempo prestabilito versano un determinato importo alla persona assicurata, a volte con prospettive di guadagno irrealistiche e un elevato rischio di perdite finanziarie.

I servizi per consumatori raccomandano cautela nello stipulare assicurazioni vita. Hanno fama di essere delle trappole per consumatori.

Confidare nel principio dei tre pilastri

Secondo possibilità, si consiglia di affidarsi al risparmio per la vecchiaia povero di rischi dei tre pilastri ufficiali; il primo pilastro della previdenza statale (AVS), la previdenza professionale (LPP, secondo pilastro, cassa pensioni) e il pilastro 3a quale risparmio per la vecchiaia individuale.

Chi può versare contributi nel pilastro 3a?

Nel pilastro 3a possono versare contributi le persone che nel rispettivo anno civile hanno conseguito un reddito da lavoro soggetto all’AVS:

persone impiegate;
persone con un’attività indipendente;
disoccupati che percepiscono un’indennità giornaliera dell’assicurazione contro la disoccupazione;
persone parzialmente invalide che percepiscono un’indennità giornaliera dell’assicurazione invalidità e hanno un reddito soggetto all’AVS.

Anche chi è domiciliato all’estero e svolge un’attività lucrativa in Svizzera può risparmiare nel pilastro 3a.

I versamenti nel pilastro 3a sono un risparmio personale. Lo stato civile non è rilevante: anche i coniugi sposati e le persone in unioni domestiche registrate, nella misura in cui entrambi esercitano un’attività lucrativa, possono gestire individualmente conti 3a e versare contributi anche indipendenti gli uni dagli altri entro il limite massimo consentito.

A partire da che età è possibile versare contributi nel pilastro 3a?

I versamenti nel pilastro 3a possono essere eseguiti una volta compiuti 17 anni. La premessa è un reddito soggetto all’AVS.

Fino a che età è possibile versare contributi nel pilastro 3a?

Se una volta raggiunta l’età di riferimento AVS si continua a percepire un reddito soggetto all’AVS, è possibile continuare a versare contributi nel pilastro 3a. Questo è possibile fino a 5 anni dopo il raggiungimento dell’età di pensionamento di riferimento.

Cosa è l’età di riferimento?

L’età di riferimento è l’età di pensionamento AVS ufficiale. Per le classi 1964 e più giovani l’età è di 65 anni sia per le donne che per gli uomini. Per le classi di età più anziane, varia tra donne e uomini.

Età di riferimento uomini

Per gli uomini l’età di pensionamento regolare è di 65 anni.

Età di riferimento donne

Classe	Età di riferimento
1960	64 anni
1961	64 anni e 1/4
1962	64 anni e 1/2
1963	64 anni e 3/4
1964 e più giovani	65 anni

Quanto è possibile versare nel pilastro 3a?

L’ammontare dell’importo che può essere versato nel pilastro 3a è limitato e per ogni anno viene stabilito per legge. Il versamento massimo si riferisce sempre a un anno civile.

L’importo che una persona può versare dipende dai pagamenti effettuati nel secondo pilastro durante l’anno civile in questione, sia da parte della datrice o del datore di lavoro, sia volontariamente da parte della persona assicurata.

Le persone che nel rispettivo anno civile non hanno esercitato un’attività lucrativa, non possono eseguire versamenti nel pilastro 3a. Le persone disoccupate possono invece eseguire versamenti, nella misura in cui sono registrate ufficialmente come disoccupate e percepiscono un’indennità giornaliera dall’assicurazione contro la disoccupazione.

Gli importi possono essere versati più volte durante l’anno oppure come somma unica. Non devono inoltre avvenire regolarmente: non esiste alcun obbligo al versamento annuale e nessun importo minimo. Se durante uno o più anni non vengono effettuati versamenti, il conto continua ad esistere, il capitale risparmiato viene mantenuto e gli interessi conteggiati.

Il versamento deve avvenire nel rispettivo anno civile. I pagamenti successivi per gli anni trascorsi non sono ammessi retroattivamente.

“Piccolo contributo”: contributo massimo nel pilastro 3a, se vengono versati anche contributi alla cassa pensioni

Il “piccolo contributo” per il pilastro 3a è di CHF 7258 . È l’importo massimo che le persone con un’attività lucrativa possono versare per anno civile, se sono affiliate a un istituto di previdenza professionale (LPP). Si tratta di:

persone impiegate per le quali sono stati versati i contributi obbligatori al secondo pilastro;
persone impiegate che versano volontariamente contributi al secondo pilastro;
persone con un’attività indipendente che si sono assicurate volontariamente presso una cassa pensioni.

Nota Base di calcolo del “piccolo contributo”

Il “piccolo contributo” massimo di CHF 7258 corrisponde all’8 per cento del limite massimo superiore di CHF 90 720 che è possibile assicurare nella cassa pensioni obbligatoria.

Il concetto di “piccolo contributo” è dibattuto, poiché a seconda delle condizioni di reddito può essere più elevato del “grande contributo” e viceversa.

Vedi LPP art. 8 cpv. 1.

“Grande contributo”: contributo massimo nel pilastro 3a per persone senza cassa pensioni

Il “grande contributo” per il pilastro 3a è il 20 per cento del reddito da lavoro soggetto all’AVS, limitato a CHF 36 288 per anno civile (corrisponde a un reddito annuo massimo di CHF 181 440).

Possono versare un importo massimo di CHF 36 288 le persone con un’attività lucrativa che non appartengono a una cassa pensioni:

persone impiegate per le quali non sono stati versati contributi in una cassa pensioni perché il loro reddito da lavoro soggetto all’AVS per datrice o datore di lavoro è inferiore al limite di reddito di CHF 22 680;
persone con un’attività indipendente che non si sono assicurate presso una cassa pensioni.

Nota Base di calcolo del “grande contributo”

Il “grande contributo” massimo di CHF 36 288 corrisponde al 40 per cento del limite massimo superiore di CHF 90 720 che è possibile assicurare nella cassa pensioni obbligatoria.

Il concetto di “grande contributo” è dibattuto, poiché a seconda delle condizioni di reddito può essere inferiore al “piccolo contributo” e viceversa.

Vedi LPP art. 8 cpv. 1.

Esempio Renzo è indipendente e versa contributi nel pilastro 3a

Renzo (53 anni) esercita un’attività lucrativa indipendente e consegue annualmente un reddito di CHF 60 000 soggetto all’AVS.

Poiché durante l’anno civile in questione non appartiene a nessuna cassa pensioni e di conseguenza non effettuerà versamenti in una cassa pensioni, nel rispettivo anno civile può versare nel pilastro 3a fino al 20 per cento del suo reddito da lavoro soggetto all’AVS. Si tratta di al massimo CHF 12 000.

Renzo ha due conti 3a e decide di sfruttare l’intero importo suddividendo il pagamento. Su un conto trasferisce CHF 4000 e sull’altro CHF 8000. Avrebbe potuto versare anche l’intero importo su un conto e non effettuare versamenti sull’altro.

Nella dichiarazione delle imposte del rispettivo anno civile può indicare entrambi i pagamenti e dedurli dal reddito. Di conseguenza il suo reddito si riduce di CHF 12 000, dunque invece che CHF 60 000 ammonta soltanto a CHF 48 000. Saranno rispettivamente più basse anche le sue imposte sul reddito.

La deduzione viene concessa soltanto se alla dichiarazione delle imposte allega l’attestato ufficiale della banca o dell’assicurazione che certifica che il denaro è stato versato nel pilastro 3a.

Nella dichiarazione delle imposte non deve indicare come sostanza i suoi averi dei conti 3a. Questi sono infatti esenti dall’imposta sulla sostanza. Non deve dichiarare neppure gli interessi dei conti 3a.

In alternativa avrebbe la possibilità di assicurarsi attraverso una cassa pensioni (vedi capitolo cassa pensioni).

Esempio Anna ha un lavoro al 60 per cento e versa contributi nel pilastro 3a

Anna (26 anni) è impiegata al 60 per cento presso una datrice di lavoro e riceve un salario annuo soggetto all’AVS di CHF 60 000.

Poiché il suo reddito è superiore a CHF 22 680, è assicurata obbligatoriamente in una cassa pensioni. Di conseguenza può versare nel pilastro 3a al massimo CHF 7258 . È un po’ a corto di denaro e decide di trasferire sul suo7 conto 3a soltanto CHF 5000. Avrebbe potuto rinunciare anche del tutto al pagamento oppure sfruttare l’intero importo.

Nella dichiarazione delle imposte può dedurre dal reddito i CHF 5000 versati. Il suo reddito soggetto alle imposte si riduce così di CHF 5000 e paga meno imposte sul reddito.

La riduzione viene concessa soltanto se alla dichiarazione delle imposte allega l’attestato ufficiale della banca o dell’assicurazione che certifica che il denaro è stato versato nel pilastro 3a.

Esempio Xenia ha diversi lavori e versa contributi nel pilastro 3a

Xenia (28 anni) svolge vari piccoli lavori con i quali consegue in totale un reddito annuo soggetto all’AVS di CHF 60 000. Poiché per ogni lavoro guadagna meno di CHF 22 680, non è assicurata obbligatoriamente presso una cassa pensioni.

Non trasferisce neppure importi volontari in una cassa pensioni, per questo può versare nel pilastro 3a al massimo il 20 per cento del reddito da lavoro soggetto all’AVS, dunque CHF 12 000 (come Renzo, vedi esempio sopra).

In alternativa avrebbe anche la possibilità di assicurarsi presso una cassa pensioni e obbligare le datrici e i datori di lavoro a pagare i contributi alla cassa pensioni (vedi capitolo previdenza professionale LPP, cassa pensioni).

Esempio Thomas e Paula ricevono la stessa paga come persone impiegate, ma la previdenza per la vecchiaia di Paula è migliore

Thomas (43 anni) svolge diversi piccoli lavori come impiegato. Il suo reddito annuo soggetto all’AVS è di CHF 30 000. Poiché per ogni lavoro guadagna meno di CHF 22 680, non è assicurato obbligatoriamente presso una cassa pensioni. Di conseguenza può versare nel pilastro 3a fino al 20 per cento del suo reddito soggetto all’AVS. Decide dunque di sfruttare l’intero importo. Nel rispettivo anno si tratta di CHF 6000.

Thomas sta però facendo peggio di Paula (43 anni), che guadagna come lui. Paula ha un solo lavoro. Poiché quest’anno il salario per il lavoro che svolge ammonta a CHF 30 000, superando così la soglia di reddito per la cassa pensioni (minimo LPP di CHF 22 680), è assicurata obbligatoriamente in una cassa pensioni.

Oltre a ciò Paula può versare nel pilastro 3a CHF 7258 , dunque circa CHF 1000 in più rispetto a Thomas. Rispettivamente il suo avere di vecchiaia sarà superiore. Oltre a ciò, lei nella cassa pensioni è assicurata anche contro i rischi di invalidità e decesso.

Thomas avrebbe la possibilità di assicurarsi volontariamente presso una cassa pensioni (vedi capitolo previdenza professionale LPP, cassa pensioni). In questo caso potrebbe beneficiare di contributi più elevati per la previdenza, come Paula, e sarebbe tutelato meglio.

Esempio Nemu si sta lentamente costituendo un terzo pilastro

Nemu (21 anni) ogni giorno di lavoro mette da parte CHF 20 per la previdenza per la vecchiaia, dunque ogni mese CHF 400. Ogni anno riesce così a risparmiare CHF 5000, che trasferisce nel pilastro 3a. Dopo 10 anni di attività lavorativa avrà versato in totale CHF 50 000, dopo 40 anni di attività lavorativa CHF 200 000.

A seconda degli interessi applicati, il suo avere 3a al momento del pensionamento sarà tra CHF 200 000 e CHF 300 000. Così, dopo il pensionamento potrà migliorare la sua rendita di vecchiaia durante 20 anni per un importo tra CHF 800 e CHF 1200 mensili circa.

Esempio Nurrin investe un’eredità istituita nella sua previdenza per la vecchiaia

Nurrin (27 anni) guadagna mediante un’attività lucrativa indipendente e piccoli lavori per i quali è impiegato. Quest’anno ha conseguito un reddito soggetto all’AVS di CHF 10 000. Attraverso la sua associazione professionale è da poco membro di una cassa pensioni. Ha stipulato un piano di previdenza con il quale ogni anno versa nella cassa pensioni il 20 per cento del suo reddito soggetto all’AVS. Per quest’anno trasferisce CHF 2000.

Oltre a ciò può investire al massimo CHF 7258 nel pilastro 3a, perché appartiene a una cassa pensioni. Con i suoi genitori ha stipulato un contratto per un’eredità istituita. Ogni anno i suoi genitori gli regalano su un conto bancario un importo per il suo sostentamento.

Poiché dispone di denaro a sufficienza, effettua il pagamento nel pilastro 3a e trasferisce il denaro sul suo conto 3a che ha aperto presso una banca. Così, passo dopo passo, può costituire la sua previdenza per la vecchiaia nonostante disponga di un reddito soggetto all’AVS basso.

Per i versamenti potrebbe utilizzare anche altro denaro che ha da parte. Nel secondo pilastro e nel pilastro 3a può infatti versare importi che non superino quanto guadagna e quanto è prescritto per legge.

Inoltre, il denaro che riceve dai genitori non deve essere dichiarato come reddito o come eredità, poiché i genitori possono lasciare alle proprie figlie o ai propri figli un’eredità istituita esente dalle imposte. Tuttavia, se l’importo regalato è molto elevato, singoli Cantoni applicano un’imposta sulle donazioni.

Nota Attenzione in caso di attività lucrativa indipendente come guadagno principale e impiego come guadagno accessorio

Chi esercita un’attività lucrativa indipendente come guadagno principale e contemporaneamente percepisce un salario di almeno CHF 22 680 annui come guadagno accessorio, è assicurato obbligatoriamente presso una cassa pensioni per il reddito del guadagno accessorio.

In questo caso il problema è che possono essere versati nel pilastro 3a al massimo CHF 7258 per anno. Ciò può comportare una svantaggio se il reddito da attività indipendente non è anch’esso assicurato presso una cassa pensioni. Poiché senza il lavoro secondario soggetto a contribuzione, sarebbe possibile versare nel pilastro 3a fino al 20 per cento del reddito soggetto all’AVS.

Chi esercita un’attività indipendente come professione principale ha la possibilità di farsi esonerare dall’assicurazione obbligatoria nel secondo pilastro. Questo autorizza a versare il 20 per cento del reddito soggetto all’AVS (“grande contributo”) nel pilastro 3a. L’esenzione deve essere richiesta presso la cassa di compensazione AVS del Cantone di domicilio, rispettivamente del Cantone della sede sociale.

Esempio Lupa esercita un’attività indipendente e come lavoro secondario è impiegata al 30 per cento

Quest’anno Lupa (35 anni) guadagna CHF 60 000 con l’attività indipendente. Contemporaneamente è impiegata presso un’azienda di produzione cinematografica dove quest’anno guadagna CHF 30 000 come attività accessoria.

Poiché il guadagno da attività accessoria raggiunge la soglia d’entrata di CHF 22 680 annui, è assicurata obbligatoriamente in una cassa pensioni e può versare nel pilastro 3a al massimo CHF 7258 . Per questo motivo può versare nella previdenza per la vecchiaia molto meno denaro rispetto a se non avesse un lavoro secondario.

Per quale motivo?

Il salario assicurato nella cassa pensioni del lavoro secondario ammonta solo a CHF 4000, anche se con il lavoro secondario guadagna CHF 30 000. Il motivo è la deduzione di coordinamento di circa CHF 26 000, che viene dedotta dal salario (come allineamento tra il primo e il secondo pilastro).

Di fatto, soltanto il 10 per cento di CHF 4000 va alla previdenza professionale (Lupa ha 35 anni, a seconda dell’età la percentuale può essere superiore o inferiore). Nella cassa pensioni vengono dunque trasferiti CHF 400. Una metà del contributo viene dedotta dal salario, l’altra metà viene versata dall’azienda di produzione cinematografica.

Nel pilastro 3a Lupa versa CHF 7258 . Insieme al contributo per la cassa pensioni di CHF 400 può così investire nella previdenza per la vecchiaia CHF 7500 circa.

Se inoltrasse una richiesta di esenzione dal secondo pilastro, potrebbe trasferire nel pilastro 3a il 20 per cento del suo reddito complessivo. Si tratta di CHF 18 000 (20 per cento di CHF 90 000). Questo le permetterebbe di investire in modo molto più cospicuo nella previdenza per la vecchiaia.

Invece che fare una richiesta di esenzione, avrebbe anche la possibilità di rimanere nella cassa pensioni e di aderire anche a una cassa pensioni volontaria attraverso la sua associazione professionale, al fine di assicurare il suo reddito da attività indipendente.

Oppure potrebbe cercare di unire il suo reddito da attività indipendente alla cassa pensioni dell’azienda di produzione cinematografica.

Nota I versamenti di contributi annui esigui nel pilastro 3a convengono solo in parte dal punto di vista fiscale

Chi non ha effettuato versamenti nel secondo pilastro e versa nel pilastro 3a meno di CHF 3000 annui, in determinati casi non beneficia della riduzione d’imposta. Anche se il pagamento può essere dedotto dal reddito, la riduzione risulta inutile perché una determinata franchigia sociale dei contributi non viene considerata.

Ciò è legato alla prassi fiscale dei Cantoni: molti Cantoni concedono una deduzione sociale deducibile dal reddito alle persone che non effettuano versamenti nel secondo o nel pilastro 3a. Nella compilazione della dichiarazione delle imposte è necessario indicare se nell’anno fiscale sono stati effettuati i versamenti nel secondo o nel pilastro 3a. Se ciò è il caso, la deduzione sociale non viene concessa.

Conclusione: se nel pilastro 3a viene versato un importo annuo nettamente inferiore alla franchigia sociale dei contributi, le imposte sul reddito sono superiori rispetto a se non fosse stato versato alcun contributo nel pilastro 3a.

Si consiglia di chiedere presso l’ufficio delle imposte cantonale a quanto ammonta la franchigia sociale dei contributi.

Nel settore della cultura è eventualmente più rilevante il risparmio per la vecchiaia rispetto ai vantaggi delle deduzioni fiscali. Il pilastro 3a è importante soprattutto per le persone che non dispongono di alcuna previdenza professionale (LPP, secondo pilastro, cassa pensioni).

Come possono versare contributi nel pilastro 3a le persone pensionate con un’attività lucrativa?

Chi esercita un’attività lucrativa e percepisce già una rendita di vecchiaia della previdenza professionale (LPP, secondo pilastro, cassa pensioni), può versare nel pilastro 3a fino al 20 per cento del reddito da lavoro (“grande contributo”). L’importo versato non può tuttavia essere superiore a CHF 36 288 per anno civile.

Chi in età di pensionamento esercita un’attività lucrativa e continua a essere assicurato nella previdenza professionale (LPP, secondo pilastro, cassa pensioni) può versare nel pilastro 3a al massimo CHF 7258 per anno civile (“piccolo contributo”).

I versamenti nel pilastro 3a possono essere effettuati per un massimo di cinque anni dopo l’età pensionabile di riferimento (uomini fino all’età di 70 anni, donne fino a 69 o 70 anni, a seconda dell’età, vedi età di riferimento).

A cosa è necessario prestare attenzione nel versamento di contributi 3a?

Persone con una cassa pensioni

Chi versa obbligatoriamente o volontariamente contributi alla previdenza professionale (LPP) in una cassa pensioni, nel rispettivo anno civile può trasferire in ogni caso CHF 7258 ; dunque persone impiegate il cui reddito soggetto all’AVS è superiore a CHF 22 680 presso almeno una datrice o un datore di lavoro, oppure, persone impiegate con un piccolo reddito e assicurate volontariamente, oppure ancora, persone con un’attività indipendente assicurate volontariamente.

Per le persone impiegate che non sono assicurate obbligatoriamente presso una cassa pensioni e le persone con un’attività indipendente, nel caso di un reddito basso, può essere comunque interessante aderire volontariamente a una cassa pensioni. Per esempio attraverso un’associazione presso la quale possono essere assicurati anche i redditi inferiori alla soglia d’entrata del minimo LPP di CHF 22 680.

Persone senza cassa pensioni

Chi non appartiene a nessuna cassa pensioni deve stimare l’importo massimo che può versare nel pilastro 3a. I redditi derivanti da attività lucrativa indipendente (utile netto secondo la contabilità della ditta individuale) e da impieghi (certificati di salario) vengono sommati.

Poiché in questo caso l’importo è limitato al 20 per cento del reddito soggetto all’AVS e può così essere inferiore a CHF 7258, a livello pratico si consiglia di sommare tutti i redditi dell’anno in corso nel mese di novembre e di stimare quanto si guadagnerà in dicembre, e in base a questa stima, effettuare il versamento.

Soprattutto per le persone con un’attività indipendente è difficile valutare quanto possono versare nel pilastro 3a poiché, fino alla chiusura della contabilità annuale a fine anno, non sanno quanto reddito conseguono.

Il 20 per cento del reddito da lavoro soggetto all’AVS non va indicato fino all’ultimo franco, è meglio prevedere un determinato importo per eventuali entrate inaspettate.

Consiglio Pagare i contributi puntualmente, al più tardi per la metà di dicembre

I pagamenti nel pilastro 3a devono essere registrati nel conto 3a entro la fine di dicembre del rispettivo anno civile. Tuttavia, poiché l’anno si conclude con molti giorni di festa e le banche e gli istituti finanziari in quel periodo spesso anticipano il termine ultimo per le registrazioni, si raccomanda di effettuare i pagamenti nel pilastro 3a entro la metà di dicembre.

I pagamenti per il rispettivo anno civile possono avvenire anche durante l’anno, già a partire dal 1° gennaio, e non devono essere effettuati solo alla fine dell’anno.

Se il pagamento avviene troppo tardi, viene registrato per l’anno successivo.

Il denaro versato di troppo per un anno civile viene rimborsato e non può essere dedotto dalle imposte sul reddito.

Come si possono risparmiare imposte con il pilastro 3a?

I pagamenti nel pilastro 3a sono esenti dalle imposte sul reddito. Questo significa che nella dichiarazione delle imposte questi pagamenti possono essere dedotti interamente dal reddito.

Il denaro depositato nei conti 3a non viene neppure attribuito alla sostanza. È infatti esente dall’imposta sulla sostanza. Anche gli interessi accreditati in un conto 3a sono esenti dalle imposte.

Nota Il prelievo di averi 3a è assoggettato alle imposte

Per il prelievo degli averi di previdenza 3a, rispettivamente la chiusura di conti 3a, è dovuta un’imposta speciale. Più è elevato l’importo di denaro prelevato, più risulta elevato il tasso di interesse. L’entità degli interessi dipende dal luogo di domicilio, poiché le imposte sono regolate a livello cantonale.

Con una buona pianificazione finanziaria attraverso un prelievo scaglionato, le imposte risultano meno elevate. Poiché è consentito gestire più conti 3a e questi possono essere chiusi già cinque anni prima dell’età ordinaria di pensionamento, si raccomanda di procedere progressivamente con la chiusura dei singoli conti, di anno in anno, e calcolare così la progressione fiscale.

In merito al trattamento fiscale dei contributi e delle prestazioni di previdenza del pilastro 3a, vedi circolare n. 18 dell’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC).

Tassazione del pilastro 3a

Perché un avere 3a cresce?

Agli averi di previdenza 3a si applicano interessi. I tassi d’interesse variano da offerta a offerta. Gli investimenti abbinati a fondi di investimento presentano spesso un tasso di interesse maggiore, sono però anche legati a un rischio di perdita maggiore.

Consiglio Quanto cresce un avere di CHF 10 000 in dieci anni?

Un avere di CHF 10 000 con un interesse dell’1 per cento, dopo 10 anni ammonta a circa CHF 11 000, con un tasso d’interesse del 2 per cento dopo 10 anni ammonta a circa CHF 12 000, dopo 20 anni a circa CHF 15 000 e dopo 30 anni a circa CHF 18 000.

Quando può essere prelevato l’avere 3a?

Gli averi di previdenza del pilastro 3a vengono prelevati in età di pensionamento come capitale. Il pilastro 3a, a differenza del secondo pilastro, non offre una rendita. Il momento del prelievo può essere scelto in modo flessibile entro determinati limiti. A determinate condizioni è possibile prelevare l’intero importo o, se sono presenti più conti 3a, anche una parte dell’avere, prima dell’età di pensionamento.

Prelievo regolare in età di pensionamento

I conti di previdenza 3a vengono chiusi regolarmente in età di riferimento per la pensione, gli averi possono però essere prelevati già fino a 5 anni prima dell’età di riferimento (uomini fino all’età di 70 anni, donne fino a 69 o 70 anni, a seconda dell’età, vedi età di riferimento).

Chi continua a esercitare un’attività lucrativa una volta raggiunta l’età di riferimento per la pensione ed è in grado di dimostrarlo, può posticipare il prelievo fino a 5 anni dopo l’età di riferimento per la pensione.

Per i singoli conti 3a non è possibile un prelievo flessibile, rispettivamente un prelievo parziale, come è ad esempio il caso per la rendita AVS. Quando vengono prelevati gli averi 3a, indipendentemente dalla modalità di prelievo, l’avere viene rilevato per le imposte sul reddito. Vedi anche sotto “prelievo eccezionale”.

Per tutti i pagamenti vanno pagate le imposte.

Prelievo eccezionale prima dell’età di pensionamento

A determinate condizioni il prelievo anticipato del pilastro 3a è possibile già prima dell’età di pensionamento.

Consiglio Suddividere il risparmio 3a in più conti

Sia con un prelievo anticipato che con un prelievo regolare nell’età di pensionamento, è necessario chiudere un intero conto 3a, i prelievi parziali da un singolo conto non sono possibili. Per consentire una pianificazione e gestione più flessibile, si raccomanda perciò di gestire più conti 3a. In presenza di più conti, è possibile chiudere singoli conti consecutivamente oppure tutti contemporaneamente.

Avvio di un’attività lucrativa indipendente

Gli averi 3a possono essere utilizzati per l’avvio di un’attività lucrativa indipendente con le seguenti modalità:

dopo la cessazione dell’attività svolta fino a quel momento come persona impiegata e l’inizio di un’attività lucrativa indipendente nell’arco di un anno;
dopo la cessazione dell’attività svolta fino a quel momento come persona indipendente e l’inizio di un’attività lucrativa indipendente in un settore professionale diverso nell’arco di un anno.

Nota Il prelievo per l’attività lucrativa indipendente è rischioso

Il prelievo anticipato di averi 3a (chiusura di conti 3a) per l’avvio di un’attività lucrativa indipendente comporta dei rischi. Se l’attività indipendente non funziona e il patrimonio viene consumato, si perde un sostegno importante per la vecchiaia, il che può portare all’impoverimento. A differenza del prelievo per la proprietà di abitazioni, non esiste nessun controvalore.

Riscatto nel secondo pilastro (cassa pensioni)

L’avere del pilastro 3a può essere trasferito e impiegato per il riscatto nel secondo pilastro. In questo modo per esempio, le persone con un’attività indipendente possono trasformare indirettamente gli averi di previdenza del pilastro 3a in una futura rendita del secondo pilastro.

La condizione è che esista un secondo pilastro o che venga istituito, e che l’avere di previdenza 3a venga trasferito direttamente nel secondo pilastro. Il trasferimento è fiscalmente neutro, questo significa che non viene tassato.

Viceversa, il trasferimento dell’avere di vecchiaia dal secondo pilastro (cassa pensioni) al pilastro 3a non è possibile.

Prelievo in contanti per la proprietà di abitazioni

Il pilastro 3a può essere prelevato per investimenti e finanziamenti parziali nella proprietà di abitazioni. L’immobile o l’appartamento deve essere abitato dalla persona stessa (domicilio e uso proprio). Il prelievo per la proprietà di abitazioni è possibile ogni 5 anni (ogni 5 anni possono essere chiusi uno o più conti 3a per la proprietà di abitazioni):

per acquistare o costruire una casa;
per acquistare quote di partecipazione ad un’abitazione in cooperativa;
per la restituzione di prestiti ipotecari.

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Prelievo in contanti in caso di rendita d’invalidità

Chi è assicurato solo nel primo pilastro attraverso un’assicurazione invalidità (AI) e non altrove contro il rischio di un’invalidità, se riceve dall’assicurazione invalidità (AI) una rendita intera, può farsi pagare l’intero avere del pilastro 3a già prima dell’età di pensionamento.

Prelievo degli averi 3a

Con il pensionamento, l’avere risparmiato nel pilastro 3a viene pagato alla persona titolare del conto bancario 3a, rispettivamente della polizza assicurativa 3a. Se decede prima del prelievo, l’avere viene pagato alle persone che secondo la legge vi hanno diritto (persone beneficiarie ai sensi del diritto di previdenza). L’ordine delle persone beneficiarie può essere modificato.

Da una modifica del diritto successorio nel 2023, gli averi 3a non rientrano più nella massa ereditaria. Questo significa che gli averi 3a non devono essere suddivisi secondo il diritto successorio tra le eredi e gli eredi legali. L’avere viene però considerato nel calcolo delle porzioni legittime: gli averi 3a vengono computati nella sostanza che una persona lascia. Su questo si basa il diritto legale all’eredità delle eredi e degli eredi (porzioni legittime).

L’ordine delle persone beneficiarie per il pagamento di averi 3a vale soltanto per la parte dell’avere che non era ancora stato prelevato quando la persona deceduta era ancora in vita. Se è già stato prelevato in parte o completamente, la parte che ne resta rientra nella massa ereditaria. Se in caso di successione non ne rimane più nulla, non viene considerato.

Il pagamento di averi 3a è assoggettato alle imposte.

Favorire la persona convivente

La modifica dell’ordine delle persone beneficiarie degli averi 3a è particolarmente interessante per le o i partner conviventi. Possono infatti favorirsi a vicenda, ovvero destinarsi reciprocamente il patrimonio del pilastro 3a.

Per i versamenti vi è da notare che, a seconda del luogo di domicilio, potrebbero essere applicate imposte sulle successioni o sulle donazioni. Soprattutto nel caso di partner conviventi, le imposte fiscali possono essere elevate. In alcuni Cantoni esistono franchigie dei contributi che non sono tassate. Poiché le imposte sulle successioni o sulle donazioni sono regolate cantonalmente, la prassi non è unitaria.

Ordine delle persone beneficiarie

1. La persona coniuge superstite, o la persona partner registrata superstite (persona partner dello stesso sesso iscritta nel registro dello stato civile, non convivente).

2. Le persone seguenti (è possibile nominare più persone beneficiarie):

le discendenti e i discendenti diretti (figli);
persone fisiche (non persone giuridiche), che sono state sostenute in misura notevole dalla persona deceduta;
persone fisiche che prima del decesso hanno condotto ininterrottamente per almeno cinque anni una comunione di vita con la persona deceduta;
persone fisiche che insieme alla persona deceduta devono mantenere uno o più figlie o figli comuni.

3. I genitori

4. I fratelli e le sorelle

5. Altre persone eredi

Se non altrimenti specificato viene applicato l’ordine legale dei beneficiari.

È prescritto in modo invariabile l’ordine legale della gerarchia 1 e 2. A partire dal punto 3 l’ordine può essere modificato liberamente.

I diritti delle singole persone vanno citati esattamente. Le o i partner conviventi rientrano tra le altre persone eredi (punto 5).

La cosa migliore è inserire l’ordine in un testamento o in un contratto successorio. È altresì possibile lasciare una conferma scritta alla banca o all’assicurazione dove la previdenza 3a è stata istituita. Si raccomanda in ogni caso di mettere per iscritto le volontà.

Casella di controllo Consigli sul risparmio per la vecchiaia nel pilastro 3a

Effettuare i pagamenti al più tardi entro la fine dell’anno

Trasferire i pagamenti nel pilastro 3a al più tardi entro la metà di dicembre, affinché il denaro possa essere registrato per tempo nel rispettivo anno civile (giorni di festa).
Il denaro registrato troppo tardi viene trasferito all’anno successivo. Il denaro per il rispettivo anno può essere versato anche già a partire del mese di gennaio.

I pagamenti su conti 3a vengono sommati. In totale, su tutti i conti 3a, può essere versato soltanto l’importo complessivo massimo ammesso. Non è ammesso versare il rispettivo importo massimo consentito su diversi conti. È però possibile suddividere l’importo e versarlo su più conti.

Aprire più conti 3a

Poiché da un conto 3a non è possibile prelevare un importo parziale, ma è sempre necessario chiudere l’intero conto, vale la pena gestire più conti 3a affinché:

in primo luogo, nella vecchiaia la chiusura dei conti possa avvenire in modo scaglionato e tassata passo per passo; i Cantoni applicano le imposte in modo progressivo, questo significa che più è elevata la somma prelevata, più sarà elevata la percentuale dovuta come imposta;
In secondo luogo, per il prelievo anticipato, per esempio l’acquisto di una proprietà di abitazioni o gli investimenti per l’avvio di un’attività lucrativa indipendente, affinché non sia necessario prelevare l’intero avere di previdenza.

Il numero di conti 3a che possono essere aperti è regolato a livello cantonale e dipende dal luogo di domicilio.

Separare l’assicurazione e il risparmio

Si consiglia di separare l’assicurazione e il risparmio. Questo significa che per il risparmio per la vecchiaia nel pilastro 3a, è consigliabile creare diversi conti bancari e se in più si desidera stipulare un’assicurazione vita, questa non va unita al risparmio 3a: risparmiare presso la banca e assicurarsi presso una società di assicurazione.

Se si mira a stipulare un’assicurazione vita, vale in ogni caso la pena valutare prima anche la possibilità di migliorare la copertura assicurativa nel secondo pilastro (previdenza professionale, LPP, cassa pensioni). Una soluzione presso una cassa pensioni è meglio regolamentata e offre una sicurezza maggiore.

Casella di controllo È meglio investire nel secondo pilastro o nel pilastro 3a?

Non è possibile rispondere in modo generico se sia meglio effettuare pagamenti in una cassa pensioni o nel pilastro 3a, ciò va valutato individualmente secondo le esigenze personali. Entrambi i pilastri costituiscono una previdenza solida.

Vantaggi del secondo pilastro (cassa pensioni)

Il capitale di vecchiaia risparmiato nella cassa pensioni, di regola viene in seguito versato come rendita per il resto della vita. Esiste anche la possibilità di prelevarne una parte come capitale.
Chi ha un’aspettativa di vita elevata e non intende effettuare investimenti con l’avere di vecchiaia, fa bene a percepire l’avere sotto forma di rendita. Al momento del pensionamento, una volta scelta la soluzione della rendita, questa decisione in seguito non può più essere cambiata.
La rendita non viene tassata separatamente, ma conta come reddito e viene attribuita alle imposte sul reddito.
La cassa pensioni, accanto al risparmio per la vecchiaia, offre anche un’assicurazione di rischio che nel caso di un’incapacità lavorativa per motivi di salute migliora la rendita AI del primo pilastro e in caso di decesso versa una rendita alle persone superstiti.Svantaggio: se una persona assicurata muore prima del pensionamento e non ha superstiti aventi diritto a prestazioni (non sposata, senza figli), il risparmio, ad eccezione di una piccola parte (tre rendite annue), va alla cassa pensioni (principio di solidarietà).
Le persone che convivono possono favorirsi reciprocamente, nella misura in cui ciò sia previsto dal regolamento della cassa pensioni e che la convivenza sia stata annunciata ufficialmente e accettato presso la cassa pensioni.

Vantaggi pilastro 3a

Il pilastro 3a non è un’assicurazione ma una forma di risparmio per la vecchiaia. È possibile scegliere liberamente presso quale banca o assicurazione si investe il denaro. Non esistono prescrizioni in merito al tasso di interesse.
Il capitale di vecchiaia viene prelevato come capitale del quale si può disporre liberamente. Lo svantaggio è che il capitale di vecchiaia del pilastro 3a non può essere trasformato in una rendita quando viene prelevato. Inoltre, il prelievo dell’avere di vecchiaia deve essere dichiarato separatamente.
Se una persona muore prima del pensionamento, rispettivamente prima del prelievo del capitale di vecchiaia, l’avere risparmiato nel pilastro 3a fino a quel momento viene pagato alle persone beneficiarie. L’ordine delle persone beneficiarie, ovvero a chi viene distribuito il denaro, può essere stabilito in un testamento.
Se una persona deceduta era sola, a differenza del secondo pilastro, l’intero avere 3a rientra nella massa ereditaria. Ciò significa che l’avere viene prelevato e non rimane presso la banca o l’assicurazione.
Se una persona muore dopo il pensionamento e vi è rimasto del denaro che è stato prelevato da un pilastro 3a, questo rientra nella massa ereditaria.
Esiste la possibilità di prelevare l’avere risparmiato nel pilastro 3a ancora prima del pensionamento per effettuare un riscatto in una cassa pensioni al fine di garantirsi una rendita.