L’assicurazione per l’invalidità, o assicurazione invalidità (AI), ha come scopo l’integrazione o la reintegrazione di persone che, a causa di un’infermità congenita, le conseguenze di una malattia o di un infortunio, sono invalide o minacciate da invalidità.
L’assicurazione invalidità (AI) serve a coprire in modo adeguato i bisogni vitali e a consentire alle persone con limitazioni di salute di condurre una vita indipendente e autodeterminata fino al pensionamento.
A tal fine fornisce diverse prestazioni in natura e in denaro. Il pagamento della rendita avviene unicamente se l’integrazione o la reintegrazione nella vita professionale non è possibile.
La legge definisce l’invalidità nel modo seguente:
è considerata invalidità l’incapacità al guadagno totale o parziale presumibilmente permanente o di lunga durata.
Gli assicurati minorenni senza attività lucrativa sono ritenuti invalidi se hanno un danno alla salute fisica, mentale o psichica che probabilmente provocherà un’incapacità al guadagno totale o parziale.
Gli assicurati maggiorenni che prima di subire un danno alla salute fisica, mentale o psichica non esercitavano un’attività lucrativa e dai quali non si può ragionevolmente esigere che l’esercitino sono considerati invalidi se tale danno impedisce loro di svolgere le proprie mansioni consuete.
Definizione legale secondo LPGA art. 8.
L’incapacità al guadagno è la perdita della possibilità di guadagno a causa di malattia o infortunio. Questo significa che una persona a causa di motivi di salute non ha nessuna possibilità di svolgere un’attività lavorativa e dunque di guadagnare denaro.
La legge definisce l’incapacità al guadagno nel modo seguente:
è considerata incapacità al guadagno la perdita, totale o parziale, della possibilità di guadagno sul mercato del lavoro equilibrato che entra in considerazione, provocata da un danno alla salute fisica, mentale o psichica e che perdura dopo aver sottoposto l’assicurato alle cure e alle misure d’integrazione ragionevolmente esigibili.
Per valutare la presenza di un’incapacità al guadagno sono considerate esclusivamente le conseguenze del danno alla salute. Inoltre, sussiste un’incapacità al guadagno soltanto se essa non è obiettivamente superabile.
Definizione legale secondo LPGA art. 7.
In modo semplificato, la descrizione legale di incapacità al guadagno significa la perdita totale o parziale della possibilità di guadagnare un reddito autonomamente, poiché a causa di una malattia o di un infortunio è presente un danno fisico, mentale o psichico.
È considerata un’incapacità al guadagno unicamente se un trattamento o le misure d’integrazione ragionevolmente esigibili sono state inefficaci e sul mercato del lavoro equilibrato non esistono possibilità di guadagno, neppure in un’altra professione rispetto a quella svolta fino a quel momento.
Inoltre, un’incapacità al guadagno sussiste soltanto se questa non è obiettivamente superabile. Obiettivamente significa che non sia soltanto la persona interessata ad avere la sensazione di essere incapace al guadagno, ma che ciò sia verificabile e motivabile anche dal punto di vista medico.
Il mercato del lavoro equilibrato è un concetto teorico e astratto che serve a delimitare l’obbligo di prestazione tra l’assicurazione contro la disoccupazione e l’assicurazione per l’invalidità.
Esso si riferisce a possibilità di lavoro non reali, ma ipotetiche, che il mercato del lavoro offre in base alla sua struttura, facendo astrazione dalla situazione congiunturale.
Il mercato del lavoro equilibrato comprende anche i posti di lavoro di nicchia, vale a dire posti e offerte di lavoro nei quali le persone con un danno alla salute possono attendersi un sostegno sociale da parte delle datrici o dei datori di lavoro.
L’incapacità al guadagno non va confusa con l’incapacità al lavoro.
Incapacità al guadagno significa che una persona non è in grado, o non lo è più, di conseguire qualsiasi tipo di guadagno.
L’incapacità al lavoro, invece, si riferisce soltanto all’attività svolta fino a quel momento, che non può più essere svolta temporaneamente o per sempre. Essa può però eventualmente essere revocata da una riqualifica o da altri provvedimenti che permettono di svolgere un’attività lucrativa in un’altra professione o in un altro settore.
L’assicurazione invalidità (AI) fornisce in prima linea prestazioni che hanno come obiettivo i provvedimenti d’integrazione nella vita professionale.
Nelle prestazioni in natura rientrano in primo luogo provvedimenti d’integrazione volti a migliorare la capacità al guadagno. Essi comprendono provvedimenti sanitari, di reinserimento, provvedimenti professionali, mezzi ausiliari nonché indennità giornaliere e rimborso spese di viaggio come prestazioni supplementari.
L'obiettivo dei provvedimenti d’integrazione è quello di migliorare in modo permanente e significativo la capacità lavorativa. I provvedimenti possono essere richiesti già prima della richiesta di prestazioni all’AI, se è prevedibile che una persona per motivi di salute non potrà continuare a essere impiegata presso il posto di lavoro (rilevamento tempestivo).
I provvedimenti in ambito lavorativo comprendono l’orientamento professionale, il collocamento e i contributi per la formazione (riqualifiche).
Le persone di età inferiore ai 20 anni hanno diritto a provvedimenti sanitari destinati all’integrazione nella scuola dell’obbligo, nella formazione professionale iniziale, nella vita professionale o a favorire lo svolgimento delle mansioni consuete.
Le persone con infermità congenite fino al compimento dei 20 anni hanno altresì il diritto a trattamenti sanitari (per le persone che hanno più di 20 anni deve rispondere la cassa malati (LAMal) per i costi relativi alle questioni sanitarie).
Come prestazioni in natura vengono inoltre cofinanziati contributi di assistenza per l’autonomia abitativa a casa nonché mezzi ausiliari per il lavoro e la vita di tutti i giorni.
Le prestazioni in denaro sono rendite AI, indennità giornaliere AI durante il periodo d’integrazione (per esempio riqualifica), assegno grandi invalidi e supplemento per cure intensive per persone che necessitano in modo regolare e duraturo di un accompagnamento nell’organizzazione della realtà quotidiana.
Possono fare richiesta per una rendita AI le persone assicurate che a seguito di infermità congenite, malattia o infortunio sono totalmente o parzialmente incapaci al guadagno.
Il diritto a una rendita AI sussiste soltanto se all’insorgere dell’invalidità sono stati versati all’assicurazione invalidità (AI) almeno tre anni di contributi. Affinché un anno di contribuzione sia compiuto, è necessario soddisfare determinati criteri.
La durata minima di contribuzione non vale per le persone invalide dalla nascita o dall’infanzia, queste hanno diritto a rendite AI straordinarie.
Le persone assicurate sottostanno all’obbligo di partecipazione. La persona assicurata deve fare tutto il possibile per evitare il verificarsi di un’invalidità. Deve sottoporsi a tutti i provvedimenti di accertamento e d’integrazione ordinati nonché ai trattamenti sanitari ordinati. In caso di inosservanza le prestazioni possono essere ridotte o rifiutate.
Oltre alla durata di contribuzione, la verifica delle possibilità d’integrazione e dell’obbligo di partecipazione, affinché venga pagata una rendita AI devono essere soddisfatte le seguenti condizioni.
L’incapacità al lavoro deve durare da almeno un anno senza notevoli interruzioni. È richiesta una media di almeno il 40 per cento.
È importante comunicare tempestivamente all’ufficio AI l’incapacità al lavoro, nel caso migliore già quando si delinea un’incapacità lavorativa prolungata e non soltanto quando questa perdura già da un anno.
Per le persone con un’attività lucrativa viene eseguito un cosiddetto confronto del reddito: viene calcolato a quanto potrebbe ammontare il reddito da lavoro senza invalidità al 100 per cento.
Quindi viene calcolato a quanto potrebbe ammontare il reddito percepito con il danno alla salute e dopo l’attuazione dei provvedimenti d’integrazione ragionevolmente esigibili.
La differenza tra i due importi viene definita perdita di guadagno indotta dall’invalidità. Trasformando in percentuale si ottiene il grado d’invalidità, il cosiddetto grado AI.
La rendita massima ammonta a CHF 2450 al mese, se tutte le condizioni sono soddisfatte e non sono presenti lacune contributive all’AVS.
Se entrambi i coniugi hanno diritto a una rendita AI, questa è plafonata al 150 per cento della rendita massima, come per l’AVS. Questo significa che, anche se la somma delle due rendite alle quali i coniugi hanno diritto è più elevata, il tetto massimo per la rendita AI è di CHF 3675.
L’ammontare della rendita AI dipende dai fattori seguenti.
L’entità dei contributi versati influisce direttamente sull’ammontare della rendita AI. Per le persone che fino all’invalidità hanno conseguito un reddito da lavoro basso, per quanto riguarda il reddito viene conteggiata una parte inferiore rispetto alle persone con un reddito da lavoro più elevato.
Nel calcolo sono inoltre considerate la durata del pagamento dei contributi ed eventuali lacune contributive all’AVS.
Il sistema di rendite valido dal 2022 conteggia la rendita AI in modo non graduato. Questo significa che ogni grado d’invalidità viene convertito in una parte di rendita.
Il vecchio sistema di rendite distingueva soltanto quattro livelli di rendita e di conseguenza presentava dei salti. I due sistemi continueranno ad esistere parallelamente fino al 2032 poiché per le rendite che vengono conteggiate secondo il vecchio sistema esiste un termine di transizione.
I termini di transizione sono stabiliti come descritto di seguito.
Per le persone beneficiarie AI classi da 1968 a 1990 si applica la legge in vigore in precedenza, nella misura in cui il grado AI non cambi di almeno il 5 per cento.
Se il grado AI varia di almeno il 5 per cento, la rendita AI viene adeguata al nuovo sistema. Esiste una regolamentazione dei diritti acquisiti. Questo significa che se il grado AI rimane almeno invariato, la rendita non può essere ridotta come risultato del cambiamento di sistema.
Le rendite che sono state autorizzate graduate in quarti (un quarto, mezza, tre quarti o rendita intera) possono a determinate condizioni essere trasferite nel nuovo sistema di rendite non graduato. A tal fine, il grado d’invalidità deve variare di almeno 5 punti percentuali durante una verifica della rendita.
Se una persona assicurata il 1° gennaio 2022 aveva già compiuto 55 anni (55º compleanno) la rendita AI non viene più trasferita nel sistema non graduato in vigore dal 2022.
I contributi AI vengono riscossi insieme ai contributi AVS.
I contributi all’assicurazione invalidità (AI) per le persone impiegate ammontano all’1,4 per cento del reddito da lavoro soggetto all’AVS. Sono sostenuti per metà dalla datrice o dal datore di lavoro e per l’altra metà dalla persona impiegata.
Questo significa che dal salario viene dedotto lo 0,7 per cento e la datrice o il datore di lavoro trasferisce l’importo alla cassa di compensazione AVS insieme alla sua parte, anch’essa dello 0,7 per cento.
La richiesta di prestazioni dell’assicurazione invalidità (AI) avviene mediante un modulo ufficiale disponibile presso l’ufficio del Cantone di domicilio della persona assicurata.
Una volta pervenuta la richiesta, l’ufficio AI verifica se i requisiti sono soddisfatti. A tale scopo si procura tutte le informazioni necessarie per i relativi accertamenti.
La richiesta può essere inoltrata quando la persona assicurata è incapace al lavoro o è minacciata da un’incapacità lavorativa prolungata. La richiesta presso l’ufficio AI dovrebbe avvenire il più presto possibile, affinché l’ufficio possa avviare misure preventive. Non vi è dunque motivo di aspettare.
Legge federale sulla parte generale del diritto delle assicurazioni sociali LPGA
Legge federale sull’assicurazione per l’invalidità LAI
Ordinanza sull’assicurazione per l’invalidità OAI
Ordinanza sulle infermità congenite OIC
Ordinanza sulla consegna di mezzi ausiliari da parte dell’assicurazione per l’invalidità OMAI
Circolare sui provvedimenti d’integrazione professionale dell’assicurazione invalidità CPIPr
Circolare sull’invalidità e sulla rendita nell’assicurazione per l’invalidità CIRAI
Opuscoli informativi della Confederazione
Ufficio federale delle assicurazioni sociali UFAS
Annuario delle assicurazioni sociali 2024, hrm4you.ch, Lucerna, 2024
Dossier assicurazioni sociali 2024, Keiser Verlag